Vi ricordate la favola di Esopo chiamata “ Al lupo! Al lupo! ” ?

Da piccolo ne ero ossessionato.

Quando ci ripenso, ancora oggi, non capisco se mia madre me la leggesse per darmi un insegnamento o per farmi addormentare.

Probabilmente la seconda.

Ma oggi non sono qui per parlare di favole.

O almeno non del tutto.

Il marketing, si sa, è un settore davvero complesso, e chi se ne occupa sa bene a cosa mi riferisco.

Sì, parlo proprio a voi cari/e responsabili marketing o CMO: quante volte avete dovuto scontrarvi con problemi legati alla gestione del budget?

E alla mancanza di tempo?

E alla generazione di lead di scarsa qualità?

Tutte queste dinamiche portano inevitabilmente a delle conseguenze, che spesso si traducono in risultati poco convincenti.

Ed è qui che scatta il primo tranello: pensare che i risultati del marketing siano solo legati a guadagni e fatturato.

La verità è che ci sono indicatori (dalle nostre parti chiamati “KPI”) che anche se positivi non corrispondono necessariamente a vendite e introiti nelle casse aziendali.

Cento followers non sono 100.000 euro, ma sono comunque 100 persone in più che seguono la pagina aziendale.

Persone che possono essere informate, educate, guidate a cosa è la nostra brand.

Chiamasi brand-awareness.

Eppure molti imprenditori non lo comprendono, e ignorano totalmente il primo “Al lupo!” dei loro responsabili marketing.

“Se spendo X nel marketing mi aspetto di guadagnare 10 volte tanto!”

E che succede? “ZAC!”. Taglio di budget.

Un’altra metrica per cui i risultati vengono spesso giudicati erroneamente è il tempo.

La risposta è no: non è possibile ottenere vendite e aumento del fatturato in modo repentino, soprattuto con budget limitati a disposizione.

L’importanza di una strategia a lungo termine è un tema su cui insistiamo molto, perché è solo con una visione proiettata al futuro che si stabiliscono le basi di una comunicazione solida.

Entrare nella testa delle persone è un processo graduale per cui servono contenuti e una pianificazione adeguata.

L’azienda deve diventare immediatamente riconoscibile, far sapere a tutti i propri valori e posizionarsi in modo unico sul mercato per fare breccia.

Chiamasi brand-identity.

Ma il lungo termine, si sa, non è un compromesso che molti sono disposti ad accettare.

“Al lupo!”, gridano i responsabili marketing.

“Dodici mesi? Non posso aspettare così tanto tempo! Voglio vendere subito, ora, adesso”

“ZAC!”. Altro taglio di budget.

I responsabili marketing, a questo punto, sono da soli.

Non possono fare granché con quell’ammontare di denaro, e allora cercano di allocare nel modo più intelligente possibile le poche risorse disponibili.

E questo a cosa porta?

Problemi di gestione, spreco di tempo, lead di scarsa qualità.

È un circolo vizioso, ed è appena ripartito.

Nel frattempo i competitor si sono dati da fare e hanno investito in marketing e comunicazione in modo strategico.

Si sono rivolti a un’agenzia in grado di curare la parte creativa e di gestione del budget, e ora la gente li conosce e parla di loro.

Anche il loro fatturato è aumentato, e i clienti si complimentano con loro per la comunicazione originale e coinvolgente che hanno saputo proporre.

L’ultimo “Al lupo!”, a questo punto, fa risonanza.

Il parallelismo con la storia di Esopo è chiaro: continuare a sottovalutare l’importanza di marketing e comunicazione è rischioso, perché mentre non si investe in questo ambito i competitor guadagnano terreno.

I responsabili marketing o CMO vengono spesso lasciati soli e caricati di aspettative irrealizzabili con le cifre e le tempistiche che hanno a disposizione.

E la presa di coscienza avviene sempre troppo tardi.

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