Moltissime volte mi è stato chiesto: “Quale è il tasso di conversione tipico di una campagna email?”
La verità è che non c’è un tasso di conversione preciso e sempre valido, ogni campagna di email marketing è differente.
Si può inviare un ebook gratuito a 800 persone e ottenere una risposta da 40, così come si può offrire un massaggio gratuito a 300 persone e ottenere una risposta da 500.
Innanzitutto dobbiamo chiederci quanto i dati che abbiamo sono buoni: alla meglio circa il 50% di ogni dato ottenuto avrà un valore; le persone cambiano email, società…
Poi dobbiamo chiederci quanto di quello che inviamo riesca a passare a causa di filtri spam, firewall, IP bloccati, ecc. Diciamo che del restante 50% solo il 30% passa realmente.
Infine dobbiamo chiederci quanti apriranno una blind email. Di solito per le liste “comprate” il tasso di risposta è meno dell’1%. Anche in tutte le liste email con partecipazione volontaria, dove i ricevitori si sono registrati al sito dal quale arrivano le email e perciò conoscono la società, il tasso di apertura delle email è di solito tra il 15% e il 35%.
E poi ci sono altri centinaia di fattori da considerare, come l’offerta, il giorno in cui la mail è stata inviata…
Ma c’è anche questo da considerare: se invio una mail a 700 persone chiedendogli di registrarsi al mio sito, ottenendo tra gli 80 e i 150 clienti in una settimana potrebbe sembrare un risultato molto scarso come percentuale. Tenendo però conto della regola dell’80/20, otterrò comunque 15-30 clienti qualificati in una settimana.
Non concentrarti sul tasso di conversione, concentrati sulla qualità dei clienti generati e la qualità della tua attenzione dedicata a questi clienti.
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Alla prossima, Enzo.