Costruire il proprio brand è l’essenza del marketing!
Ormai le nostre caselle di posta, almeno quelle di chi come me si occupa di marketing, traboccano di consigli e strategia di infomarketer che dispensano lezioni e suggerimenti, anche molto pertinenti ed ‘useful’, sulle nuove frontiere del marketing e sulle tecniche di utilizzo di questo strumento nel web. Personalmente ritengo molto valide tali informazioni, tuttavia credo non si debba sottovalutare ciò che sottende ad una buona comunicazione e, di conseguenza, ad un messaggio che sia impattante sul mercato.
In primo luogo occorre chiarezza di idee: conoscere cioè ciò che si vuol fare, chi si vuole essere e come proporsi sul mercato.
Questo è un’esercizio che non riguarda solamente le startup o coloro che si apprestano a valutare un business, ma è un’operazione consigliabile a tutte le aziende. Una periodica revisione degli intenti, dei significati e degli obiettivi, fa parte di quella buona prassi che consente ad un’azienda di tenersi ‘sul pezzo’ e di fare innovazione a partire dal proprio modo di farsi percepire sul mercato. Ovvero fare il branding: valorizzare la propria marca.
Ecco che arriva in soccorso quick brand. La definizione più semplice e attinente che ho trovato è che il brand è come un profumo. E’ impalpabile e invisibile ma richiama alla mente un insieme di sensazioni le quali, inconsapevolmente, ci inducono a compiere azioni. Il brand quindi è quella parte intangibile di un’azienda che riguarda il COME viene percepita, ricordata, diremmo annusata e infine scelta.
Le aziende più avvedute investono da sempre più sul brand, piuttosto che sul prodotto di per se. Il brand, infatti, può sopravvivere nella mente delle persone più a lungo del prodotto offerto dall’azienda stessa, poiché i beni sono soggetti all’usura del tempo, delle mode e delle innovazioni. Un brand che riesce a fare breccia si imprime nella mente e vi si annida pronto a suscitare stimoli non appena i neuroni ad esso collegati vengono accesi.
Ma tutto questo come può essere utile alle piccole e piccolissime aziende che, come è noto, non possiedono un ufficio marketing, non hanno risorse per impostare campagne di di persuasione e di ‘evangelizzazione’ del proprio pubblico?
Qui subentra un sistema espresso di definizione del proprio brand.
Ecco i 3 fantastici passi di quick brand:
1. Individuare una caratteristica differenziante
Parrebbe la cosa più scontata ma invece non è così. Il 95% dei nuovi prodotti che finisce sugli scaffali scompare dopo meno di un anno. Perché? I guru dicono che ciò avviene perché sono privi di quel tratto distintivo che li rende unici, indispensabili e perciò ricercati e comprati.Per trovare qualcosa che ci renda veramente differenti occorre guardarsi attorno, concentrarsi su:
2. Evidenziare la ‘promessa’, i vantaggi che siamo in grado di offrire al mercato
I vantaggi che comunichiamo dovrebbero essere immediatamente percepibili. A partire dal nome. Ciò che abbiamo individuato come differenza deve ora produrre qualcosa che si traduce in vantaggio per il cliente. Cosa può trarre comprando da noi? Quali benefici riusciamo a consegnarli?Il presupposto è comunque che non è possibile vendere a tutti. Non è possibile vendere a tutti. Occorre individuare un pubblico. Qualcuno ricettivo al nostro messaggio e interessato alle nostre promesse. Focalizzarsi è quindi strategico per persuadere gli auditori a seguirci.
3. Ideare messaggi coerenti per ribadire il concetto all’infinito
A questo punto possiamo usare un po’ di creatività e far leva su immagini, parole e concetti che ripetano il più possibile il nostro messaggio. Teniamo conto di un aspetto molto importante: il pubblico sente per la prima volta quello che abbiamo da dirgli anche se noi lo abbiamo sentito e ripetuto all’infinito, poiché si tratta del nostro lavoro, ma la stessa cosa non vale per chi sta sul mercato. Per cui occorre trovare sempre modi nuovi e migliori per ripetere il messaggio che vogliamo arrivi alla mente del cliente.
Infine occorre realizzare, o far realizzare un marchio che ci rappresenti, con un logo, un carattere e dei colori dedicati alla nostra idea e che esprimano il nostro stesso pensiero. Per questo è necessario un BRIEF per il progetto grafico del brand.