Processi processi processi!
Qui a Clever non si fa che parlare di processi. Non è che siamo appassionati di controversie giudiziarie; è solo che ci teniamo a fare le cose bene.
Pensa che abbiamo un processo per fare il caffè, uno per appendere i vestiti, e uno per aprire le porte, giusto per citarne alcuni, tutti con precisissimi passaggi da seguire scrupolosamente.
Ok, la smetto di dire sciocchezze; volevo solo farti capire quanto ci interessa avere dei processi definiti per quello che facciamo.
Ma cos’è di preciso un processo? A cosa serve e come deve essere fatto per funzionare bene?
Parliamone!
Perché devi avere dei processi
Un processo è un elemento essenziale per qualsiasi tipo di azienda, perché fornisce un punto di riferimento ogni qualvolta si debba compiere un’azione importante.
Ogni tipo di lavoro ha un processo che segue per arrivare nel modo migliore al proprio risultato, e quindi perché non si dovrebbe fare lo stesso con il marketing e la comunicazione?
Ma qual è la definizione di processo?
Un processo, per come lo intendiamo ora, è un insieme di azioni in sequenza, precise e ben codificate, che vengono utilizzate per giungere a un certo risultato.
Detta così è una banalità, e allora perché solo pochissime aziende, anche quelle che hanno un ufficio marketing, lo fanno?
Succede spesso che un’azienda arrivi a un ottimo risultato con una certa campagna o una certa vendita, e poi, al momento di replicare il successo, non abbia idea di cosa fare.
Di nuovo tutto da capo! Perdita di tempo, denaro, spreco di fatica, per poi alla fine, magari, non riuscire a raggiungere che si stava cercando!
Mondo crudele! Eppure sarebbe bastato sistematizzare il processo. Come?
Come costruire un processo
L'INIZIO
Per rendere un processo stabile innanzitutto, bisogna essere consapevoli di cosa si sta facendo e di cosa si vuole ottenere.
Chiediti: quali sono le azioni principali e necessarie che eseguo ogni volta che arrivo a un ottimo risultato? Parti da un tuo caso di successo e scomponilo nelle azioni minime che hai eseguito per realizzarlo.
Facciamo un esempio con una campagna di comunicazione.
Nel nostro caso, ci siamo accorti che ogni volta che realizzavamo un grande progetto, eravamo partiti prima di tutto dai valori del brand, dai suoi elementi più profondi e differenzianti.
Poi, come già abbiamo detto mille volte (ma non guasta mai ribadirlo), abbiamo iniziato dalla fine, ossia dagli obiettivi.
Che cosa si vuole ottenere con quella campagna? Quali sono i risultati concreti e precisi a cui si vuole arrivare? Non basta dire: “voglio vendere di più”, “voglio essere più conosciuto”…
Quanto vuoi aumentare le tue vendite di preciso? Sei obiettivamente in grado di farlo? Da chi vuoi farti conoscere? Che cosa vuole e che modi di pensare ha? Cosa vuoi dirgli di preciso?
Più minuziosi si è, meglio si fa.
GLI ERRORI DA EVITARE
Per parlare del prodotto o servizio su cui voglio puntare con la mia campagna devo (indovina un po’) conoscere il prodotto o servizio. Ma davvero? Eh sì.
Non te lo sto dicendo perché ti reputo uno sciocco, ma perché uno degli errori più grandi nella costruzione di un processo è tralasciare proprio gli elementi che si danno più per scontati.
“Ma sì, tanto questo lo sappiamo!”, “Ma sì, non c’è bisogno di scriverlo, è ovvio!”, “Ma sì, ce lo ricorderemo di sicuro!”
A forza di “ma sì”, ti ritrovi alla fine del lavoro senza sapere come hai fatto ad arrivare fin lì, e ovviamente non ti ricordi niente.
Quindi, includi anche gli elementi che ti può sembrare stupido mettere.
Nel nostro esempio, scriviamo sempre le caratteristiche del prodotto e del servizio per cui stiamo facendo la campagna di comunicazione, e così abbiamo un punto di partenza per definire i benefici.
Un processo serve per semplificarti la vita, rendendoti più chiaro cosa devi fare. Quindi stai attento a cosa ci metti!
Quando poco fa ho scritto di includere anche gli elementi che può sembrarti stupido inserire, intendevo che devi mettere tutti gli elementi necessari per arrivare al risultato, per quanto ti appaiano banali, e non che devi mettere tutto quello che hai a disposizione e che potrebbe servire.
Così ti complichi la vita, e ti rallenti anziché renderti più efficiente.
Sta a te decidere cosa serve per il processo e cosa no: tieni sempre in mente dove vuoi arrivare e cerca di farlo nel modo che ti è più congeniale.
LE TRE CARATTERISTICHE DI UN BUON PROCESSO
Riassumendo, un buon processo deve essere:
- Funzionale, ossia essere il più adatto per le tue esigenze
- Ripetibile, ossia abbastanza astratto per poter essere applicato a casi differenti, ma non così tanto da risultare vago
- Migliorabile: un processo non è mai finito! Ad ogni prova devi controllare gli elementi che non funzionano e modificarli in meglio, tendendo sempre ad arrivare al miglior processo possibile
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