Sarà come sempre… andrà tutto bene. Ma siamo pronti per il cambiamento?
La notizia è di ieri: Omnicom, la terza holding pubblicitaria più grande al mondo, ha acquisito Interpublic, quarta in graduatoria. Questo matrimonio tra giganti crea un nuovo colosso con un fatturato annuo stimato tra i 25 e i 30 miliardi di dollari, consolidando il primo posto nel mercato globale della pubblicità.
Una fusione apparentemente “logica” in un settore che si sta trasformando a una velocità vertiginosa, spinto dall’intelligenza artificiale e dall’evoluzione dei modelli di business. È uno scenario che ci invita a riflettere sulle implicazioni per il futuro delle agenzie, grandi e piccole.
I numeri che raccontano il mondo della pubblicità
Secondo il Global Forecast di Magna, la spesa pubblicitaria globale nel 2023 ha raggiunto i 952 miliardi di dollari. Ma come viene distribuita questa cifra?
- Stati Uniti: 380 miliardi
- Cina: 155 miliardi
- Italia: Appena 6 miliardi
Ma c’è di più. Google, Meta e Amazon assorbono il 51% del budget globale, che diventa 70% nel blocco occidentale. Un dominio incontrastato che spinge verso un mercato sempre più concentrato nelle mani di poche piattaforme.
Disintermediazione: il futuro è nelle mani delle aziende?
Le previsioni di GroupM per il 2025 parlano chiaro: le prime cinque società di digital advertising (Google, Meta, ByteDance, Amazon e Alibaba) otterranno oltre la metà delle entrate pubblicitarie. Questo fenomeno è alimentato dalla disintermediazione.
Le aziende, soprattutto le PMI, stanno imparando a comprare spazi pubblicitari direttamente, grazie agli strumenti di automazione sempre più avanzati messi a disposizione dalle piattaforme. In pratica, queste ultime offrono non solo gli spazi, ma anche i tool necessari per creare campagne pubblicitarie autonome.
Risultato? Il ruolo delle agenzie si restringe, a meno che queste non si adattino.
Lezioni da imparare dalle grandi fusioni
Cosa ci insegna la fusione di Omnicom e Interpublic? Che aggregarsi è la chiave. Le grandi aziende si fondono per creare sinergie e affrontare mercati complessi. E noi, micro agenzie? Restare piccoli e soli potrebbe essere una strategia rischiosa.
Un mercato dirompente come questo richiede nuovi modelli di business, collaborazioni tra piccole realtà, o addirittura fusioni. Solo così possiamo competere in un panorama dominato da piattaforme che integrano tutto, dalla creazione di contenuti alla distribuzione.
Un futuro incerto, ma pieno di opportunità
Nessuno ha una sfera di cristallo per prevedere il futuro. Tuttavia, sappiamo che è arrivato il momento di riflettere, di esplorare nuove opportunità e di adattarci. È come attraversare un deserto: ogni passo è una scelta.
Forse, il primo passo è guardare oltre il proprio orizzonte e iniziare a costruire ponti. Aggregarsi, innovare, evolversi. Perché, come le grandi, anche le piccole agenzie possono diventare protagoniste del cambiamento.