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Come comunicare sui social? La storia dei tre cioccolatai

25/01/2019
Luca Volpi
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I social sono certamente uno strumento imprescindibile per chi voglia fare davvero comunicazione oggi: tutte le aziende ormai si fiondano lì per cercare di conquistare gli utenti.

Il problema vero allora diventa: che cosa dire sui social? Come comunicare al meglio?

In molti pensano che basti semplicemente essere presenti, facendo vedere che si esiste. Poi si aspetta comodamente che i clienti arrivino da sé, chissà come.

Una volta che saranno sulla pagina dell’azienda, si interesseranno sicuramente ai suoi prodotti (perché? Ma perché sono i migliori, è ovvio!). Da lì all’acquisto il passo sarà breve, anzi immediato, (come un colpo di fulmine!) e alla fine saranno tutti felici e contenti.

È così che funziona il social marketing, no?

Certo, se fossimo tutti degli automi senza nessuna idea propria, senza alcun valore personale, andrebbe così.

Per capirci meglio, facciamo un paragone.

I tre cioccolatai

Nella piazza di San Cacao della città di Gianduia, come ogni anno si tiene l’esposizione dei tre migliori negozi di cioccolato della città. Il livello della qualità è altissimo e praticamente identico, perché i tre migliori cioccolatai della città sono anche i tre migliori cioccolatai del mondo.

Il primo cioccolataio sta seduto dietro la sua bancarella, che ha una sola insegna con scritto “Cioccolato”, e attende che i clienti gli chiedano di assaggiare i suoi prodotti.

Il secondo cioccolataio ha una bancarella piena di lavagnette e cartelli, che parlano della qualità degli ingredienti, della loro provenienza, della tecnica e degli strumenti usati nella lavorazione, della storia del suo negozio, della sua storia professionale, dei benefici del cioccolato, ecc. ecc.

Il cioccolataio è in piedi davanti alla sua bancarella e parla tutto il tempo della bontà dei suoi prodotti; a ogni passante consegna una decina di volantini con dentro le stesse cose scritte sui cartelli, ma in modo più approfondito.

social marketing

Il terzo cioccolataio ha una bancarella meno piena del secondo: su due cartelli più piccoli e meno invasivi parla della qualità dei suoi ingredienti e del metodo di lavorazione, lasciando sotto di essi due brochure di approfondimento.

Sul cartello più grande, messo al centro, c’è scritto chiaramente: “Il nostro cioccolato è prodotto nel rispetto dell’ambiente”; sotto di esso c’è una brochure che spiega più in dettaglio. Per attirare i passanti, ha organizzato un piccola dimostrazione su come cucinare dei cioccolatini sfiziosi anche a casa propria.

Quale dei tre cioccolatai ha avuto più successo?

Attenzione: per successo intendo essersi guadagnato dei clienti qualificati, pronti ad acquistare non solo nell’immediato, ma anche a ritornare in futuro nel negozio.

Chiaramente chi ha agito meglio è il terzo cioccolataio.

Il primo è come quelle aziende di cui abbiamo parlato sopra, che credono che la semplice presenza sui social garantisca loro visibilità.

Il secondo commette invece l’errore opposto, e il più frequente sui social: continuare a bombardare di informazioni il cliente, senza avere obiettivi da raggiungere, senza crearsi un proprio stile, senza una strategia.

Si vuole fare solo brand awareness, o anche altro? Che obiettivi si vogliono raggiungere di preciso? Che tipo di tono si vuole dare alla propria comunicazione? Quali sono i clienti a cui si punta? ecc. ecc.

Il terzo cioccolataio invece ha applicato il metodo più efficace: un’organizzazione chiara, con approfondimenti per i clienti che non siano asfissianti, e un modo simpatico e interessante per coinvolgere il pubblico, fornendogli qualcosa di utile.

social marketing

Ma la cosa più importante è che ha enunciato chiaramente i suoi valori.

La differenza di qualità tra i tre cioccolatai è minima, ma l’unico che ha un elemento differenziante è il terzo.

Lui afferma chiaramente che vende solo prodotti che rispettano l’ambiente. Prende una posizione, ed enuncia i suoi valori: non conta solo la qualità del prodotto, ma anche l’impatto che ha.

Questa dichiarazione potrebbe escludere alcuni clienti? Forse. Ma sicuramente attirerà chi ama il cioccolato ed è attento alla sostenibilità.

Definendo e comunicando chiaramente i suoi valori, il terzo cioccolataio ha richiamato l’attenzione di chi la vede come lui, creando una relazione che non si basa solo sulla qualità del prodotto (o la sua convenienza), ma su una stessa visione del mondo.

Questo è il tipo di comunicazione più forte, perché crea legami più profondi e sentiti.

E in ogni caso, questa dichiarazione non esclude tutti gli altri clienti: chi non è interessato alle questioni ambientali, potrà comunque decidere di acquistare dal terzo cioccolataio per altri motivi;ma chi è interessato, soltanto in lui ha trovato qualcuno che condividesse le proprie esigenze, i propri valori.

Questo è il motivo per cui basiamo la comunicazione dei nostri clienti sui loro valori. Se vuoi essere anche tu come il terzo cioccolataio, contattaci.

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