Eppure nell’aria c’è una sorta di venticello insidioso che prelude a un altrettanto fastidioso torcicollo: si chiama incertezza.
Premetto che non ho l’intenzione di avventurarmi nell’analisi di dati macroeconomici o finanziari di alcun genere, sebbene da quest’anno io sia iscritto all’Associazione Italiana Educatori Finanziari (AIEF) la quale ha il pregio di portare la conoscenza finanziaria dentro le scuole, azione che ritengo fondamentale in un mondo che mette l’economia al centro del proprio esistere.
Dicevo del venticello fastidioso… si sente qualcosa qua, qualche rumoretto là, un timido vociare e parlottare, ma non una chiara presa di posizione, non una voce forte che dica “Attenzione: stiamo rallentando (anzi, frenando)”. Da incertezza si passerà a recessione e poi a contrazione, crisi, ecc…
Non c’è nulla di nuovo, accade ciclicamente, e altrettanto ciclicamente arrivano i danni collaterali.
Che cosa posso fare io?
Nulla. O meglio, niente per contrastare l’evento, nessuno può. Posso però cercare di capire come fronteggiarlo.
Ci sto pensando, sto analizzando, ipotizzando scenari e nuove idee. Devo dire che questa volta è difficile più del solito, e il motivo sta proprio nell’elemento dirompente che in parte causerà l’accentuarsi del “venticello”: la cara intelligenza artificiale. La corsa agli “armamenti” è iniziata nelle agenzie e vedremo se costituirà un vantaggio competitivo o meno.
Che cosa possono fare i miei clienti?
Ancora una volta nulla per contrastare l’evento. Di certo cercheranno di valutare come correre ai ripari e prendere contromisure per attraversare al meglio la tempesta.
Che cosa posso fare io per loro?
Qui è semplice, la risposta è domandargli: posso fare qualcosa per te?
Meglio ancora: posso fare qualcosa con te?
Potrei così proporre alcune possibili aree di intervento:
- più idee creative per le campagne promozionali o di lancio di un nuovo prodotto/servizio;
- un aiuto ad organizzare e razionalizzare il budget;
- una nuova strategia di marketing, o una nuova visione strategica;
- una migliore analisi dei dati; creare e designare un’identità di marca potente e autentica, raccontando storie che connettono profondamente brand e pubblico;
- trasformare la percezione che la brand ha di sé stessa;
- analizzare marca e pubblico, e formulare strategie che trasformano la comunicazione e la percezione del pubblico, aumentando l'impatto della brand.
Victor Frankl, il grande psichiatra del secolo scorso sopravvissuto ai campi di concentramento della seconda guerra mondiale, scriveva nei suoi libri che non esiste quello che chiamiamo il senso della vita, ma che la vita si riempie di senso attraverso tre cose:
- le relazioni e gli affetti;
- la creatività (il prodotto del proprio lavoro);
- il modo in cui si fronteggiano le avversità.
Se le nubi si avvicinano e le avversità si profilano all’orizzonte è meglio prepararsi e magari affrontarle insieme.