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Logo: non il vestito più bello, ma quello che più ti valorizza

09/02/2018
Claudia Prosperi
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Immaginati in una bellissima villa rinascimentale,
all’interno del salone principale,
durante un elegante ricevimento.

Che tu sia un uomo o una donna, scommetto ti suoni familiare la scena che sto per descriverti (ok, forse non proprio in una villa rinascimentale, ma enfatizziamo per rendere al meglio l’idea!):

c’è qualcuno, di fronte a te, che indossa l’abito perfetto.

 

Stoffa che sembra essere stata creata, tagliata e cucita apposta per quel fisico ed unicamente per quella occasione!
…eh già, sai bene che quel leggero pizzicore alle guance si chiama “invidia“!

Stessa scena, qualche mese dopo.
Questa volta sei tu a non farti trovare impreparato!

Hai comprato lo stesso vestito, convinto di sentirti sulla cima del mondo.
Ecco, appunto, convinto.
Di fatto, invece, ti senti totalmente fuori luogo.
Ti accorgi che l’abito non ti valorizza, che non parla di te e non ti senti adeguato alla situazione.
Ok, ti senti ufficialmente a disagio.

morale?

Non solo non esiste l’abito perfetto, ma quello che può sembrare adatto su alcuni, di fatto non lo è per altri, perché non li rappresenta.

…e, secondo te, perché te ne parlo all’interno di un articolo che tratta il tema del logo?
Perché il principio alla base è esattamente lo stesso!

Quindi, se sei ancora convinto di optare per un logo oggettivamente “bello” (simile a quello del tuo acerrimo avversario) che, però, rischia di non rappresentarti affatto, forse è meglio se continuiamo a chiacchierare ancora un attimo di fronte al tuo armadio.

Prima di partire con le caratteristiche che il tuo logo dovrebbe rispettare, vorrei fare una piccola premessa.
Non sono una grafica, quindi i consigli che proverò a darti non riguarderanno prettamente questo ambito. Ciò che mi interessa, piuttosto, è ciò che il tuo logo può e deve comunicare.

Alla fine di questo percorso insieme, inoltre, ti presenterò con piacere e in anteprima il nuovo logo che abbiamo studiato noi di 👉 clevermarketing! 

…iniziamo?

Semplicità

La parola d’ordine è una sola: semplicità, semplicità e semplicità.
…ok, di fatto le parole sono tre, ma il concetto resta uno solo e vale sia a livello grafico che comunicativo.

Parti dal presupposto che un logo non potrà mai dire TUTTO della tua azienda.

Non puoi essere quello “che pensa differente” e allo stesso tempo anche quello che crede nell'”impossible is nothing” e nel “just do it”, giusto per citare qualche celebre payoff.

Magari pensi e credi davvero in tutte queste cose (e per carità, va benissimo!) ma ai tuoi clienti devi comunicare uno, al massimo due concetti in tutto.
Devono ricordarti con facilità, senza confondersi.

Pondera e scegli quindi l’aspetto che credi ti rappresenti meglio, e lavora su quello.

Colori

Allo stesso modo, a livello grafico (sì lo so, avevo appena promesso di non parlare di grafica, sarò veloce!) bisognerebbe evitare i particolari intricati e complessi. I colori da usare dovrebbero essere al massimo 3, andrebbero evitati quali troppo “estremi” (troppo spenti, troppo accesi, troppo fluorescenti…), ma soprattutto dovresti aver chiaro il fatto che anche loro comunicano qualcosa.

Cosa?
Beh ad esempio siamo soliti associare il colore verde all’idea di salute e tranquillità, l’arancione all’ottimismo, il viola alla creatività…e, beh ecco una tabella che potrebbe fare al caso nostro!

Il logo dovrebbe essere disegnato in formato vettoriale in modo da essere scalabile a qualsiasi dimensione (la grafica vettoriale è una tecnica utilizzata per ottenere immagini che possono essere ingrandite o rimpicciolite senza perdita di dettagli) e dovrebbe esisterne sempre anche una versione bianco e nero.

Pubblico

La regola è facile: il tuo logo (così come l’intera comunicazione) deve essere adeguato al pubblico a cui ti rivolgi.

Font divertenti ed elementi giocosi sono perfetti per un negozio di giocattoli, sicuramente fuori luogo in altri contesti.
Insomma, sceglieresti il fucsia ed il giallo per un’attività che ha, come target medio, l’imprenditore in giacca e cravatta?

Stesso discorso vale per il font.
Qualche esempio?

Non limitarti ai Font più conosciuti, ma cercane di nuovi ed originali. Fai qualche ricerca, esistono molti siti che ne presentano liste intere!

Messaggio 

Armati di carta e penna e lasciati ispirare.
Non importa se non sai disegnare, è comunque un passaggio che io ti consiglio di fare prima di metterti al pc o di passare il lavoro ai grafici.
Scarabocchia sul foglio immagini e parole che in qualche modo associ a te e alla tua azienda.

Il tuo logo può parlare di ciò che fai, ma non deve necessariamente mostrare l’esatta attività della tua azienda.
Per capirci: il logo della Apple è una mela, non un pc.

E allora da dove partire? Puoi partire dal cosa fai, dal come lo fai o dal perché lo fai.

Noi di #clevermarketing siamo partiti proprio da quest’ultimo punto.
Te ne parlerò nel prossimo articolo, occasione in qui scopriremo insieme anche l’aspetto del nostro nuovo logo!

A presto,

Claudia Prosperi

SMM

clevermarketing

About the author

Il mio lavoro ideale è quello in cui bisogna pensare al "modo migliore per dire qualcosa a qualcuno", analizzando che cosa è quel qualcosa e chi è quel qualcuno. Vivo per viaggiare, con la mente ad ogni ora del giorno, con il trolley appena mi è possibile.

Claudia Prosperi
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